Olio e Cioccolio

Olio qui è storia.
Era ricchezza pecuniaria
oggi è passione, un altro tipo di ricchezza.
Qui si coltiva il moraiolo,
una pianta che produce poco, ma la cui qualità è immensa
e si traduce nella stabilità di proprietà organolettiche nel tempo, uno dei pochi oli che può anche migliorare con il passare del tempo.

Questo è dovuto anche al terreno pieno di sassi,
ma in cui la terra è quasi solo collante di pietre.
In queste condizioni gli olivi devono saper superare le secche estati
quando l’esposizione al sole, che fornisce sapore alla frutta, è dalla mattina alla sera
E usare i venti per scacciare i parassiti che qui infatti sono rarissimi
A maggio e giugno sono loro gli attori e incensano l’aria di un polline giallo come il miele
che diventa per magia frutto nero di novembre
e che si condensa poi nel nostro amato succo verde oro.
L’olivo è rispettato fin anche da morto
I suoi tronchi sono venerati anche secchi
E per questo in ogni camera ne troverete uno che imperituro vive e trasmette, con i suoi contorcimenti, le vicissitudini di questa terra.

Gli olivi per noi sono un dono,
ma abbiamo cercato di metterci del nostro e conduciamo queste piante in maniera biologica usando il letame dei nostri animali,
non usando pesticidi e concimi chimici.
Il nostro frantoio ci ha poi permesso di cambiare in meglio le qualità di questo prodotto chiudendo un ciclo. La polpa viene ridata agli olivi e il nocciolo viene usato per riscaldare l’agriturismo e scaldare il latte per fare il formaggio. Lavoriamo le olive a freddo e a secco, ossia senza uso di acqua calda (tecnica molto diffusa). Ciò comporta un processo più lento, fa si che l’olio mantenga le sue proprietà nel tempo e ci permette di ridurre i consumi di un bene prezioso come l’acqua.

L’energia elettrica usata per estrarre l’olio è prodotta da fonti rinnovabili.

In questi ultimi 10 anni la difficoltà agronomica è aumentata. Non solo per i costi, non solo per la concorrenza sleale, legata al fatto che pochi vogliono lottare per leggi giuste nel settore, ma anche per eventi climatici di intensità mai vista che ormai pongono delle scelte. Intanto che le decisioni a livello globale vengono rimandate o fatte solo come messaggi di marketing (falsi), i piccoli debbono farle per davvero. Una di queste comporta una maggiore attenzione agronomica, quasi di dettaglio, un maggiore investimento in conoscenza e maggiori investimenti in attrezzature. L’alternativa è infatti l’abbandono; fenomeno ormai molto frequente in Umbria delle zone montane. Noi abbiamo scelto la prima ipotesi: quella di andare avanti.